Lo studio di fattibilità di una rete in franchising
Come si è visto nel precedente articolo, predisporre un programma di franchising “serio” non è né facile, né rapido. Governare e sviluppare una rete in franchising richiede grande chiarezza di obiettivi da parte del franchisor. Tale chiarezza può essere raggiunta soltanto elaborando uno studio preliminare di fattibilità, completo ed approfondito.
Una rete in franchising è solida e durevole solo se basata su un progetto già sufficientemente verificato e sperimentato in termini di caratterizzazione e di differenziazione mercatistica, di funzionalità commerciale per la clientela finale e di produttività e di redditività per l’azienda affiliante e per gli affiliati.
Lo studio di fattibilità di una rete in franchising deve consentire di identificare i punti di forza del progetto imprenditoriale in franchising e gli eventuali punti di debolezza, che verranno poi corretti attraverso la successiva fase di sperimentazione.
Ciò partendo dal presupposto che l’impresa affiliante (franchisor) si deve sviluppare attraverso una serie di imprese affiliate (franchisees), gestionalmente e giuridicamente autonome dalla prima. Pertanto, dato che il successo economico del franchisor dipende strettamente dal successo dei franchisee, il conto economico caratteristico del franchisee deve essere il punto di partenza del progetto e l’architettura economica del sistema in franchising.
Gli elementi fondamentali che devono comporre uno studio di fattibilità di una rete in franchising in via preliminare sono quattro:
- la c.d. “business idea”, cioè un piano articolato in una parte descrittiva (comprendente la presentazione del progetto, l’analisi del mercato e della concorrenza, la descrizione dell’attività oggetto del progetto, la descrizione del piano strategico ed operativo dell’investimento) e una parte economico/finanziaria (comprendente le proiezioni di calcolo, di rendimento e di performance finanziaria del progetto, l’ipotesi del ritorno del capitale investito per i promotori dell’iniziativa e per gli eventuali finanziatori);
- il profilo caratteristico del franchisee/tipo, individuato attraverso la formulazione di una serie di ipotesi e la successiva verifica di congruenza attraverso contatti personali, nella fase di sperimentazione della formula commerciale;
- il conto economico caratteristico del franchisee, articolato secondo standard “minimo”, “medio” e “avanzato” in relazione alle fasi di “start up”, “break even” e “sviluppo” del progetto, in un dato orizzonte temporale (almeno tre anni);
- la codifica del “know how”.
Su quest’ultimo aspetto, di fondamentale importanza nel franchising (il know-how) ci soffermeremo nei prossimi articoli.
Avv. Valerio Pandolfini
Avvocato Consulenza legale Franchisor
Abbiamo una vasta esperienza nella consulenza e assistenza legale nel franchising.
Abbiamo assistito numerose reti in franchising, per quanto attiene ai servizi di start up della rete.
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